Non ci sono solo bandierine da sventolare o mani che applaudono, ma anche ostacoli insormontabili, che mostrano quale dramma assurdo sia l’intero processo di adesione. Così scrive la stampa tedesca per l’offerta di adesione all’Ue di Ucraina e Moldova. Nessuno dei due paesi si avvicina a soddisfare le condizioni ma è evidente che ciò vuole essere un “segnale politico”.
Chi festeggia
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz parla di buona cooperazione nella famiglia europea, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta convinta che Ucraina e Moldova si muoveranno il più rapidamente possibile per attuare le riforme necessarie, mentre il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha twittato che è stato un “momento storico”. Al di là della soddisfazione ufficiale dei vertici europei, restano dei nodi sul tavolo che andranno sciolti.
It is a new day in Europe but not in Bulgaria! What a disgrace for Europe this Bulgarian affair! In the middle of a very hot war at Europe's backyard a Nato country kidnapps two other Nato countries under the watch of 26 EU countries that sit still in a scary show of impotence!
— Edi Rama (@ediramaal) June 23, 2022
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E chi no
Intanto Macedonia del Nord e Albania restano nel limbo, dopo aver ottenuto lo status di candidati rispettivamente nel 2005 e nel 2014. Se ne è lamentato Dimitar Kovacevski, primo ministro della Macedonia del Nord, secondo cui “quello che è successo è un duro colpo per la credibilità dell’ Unione Europea”. Chi si è messo di traverso è la Bulgaria, che ha bloccato l’avvio dei negoziati definito dal premier albanese Edi Rama un “rapimento” da parte della Bulgaria e la “distruzione” dello spirito dell’Europa.
La Bulgaria ha chiesto che questioni di “storia comune”, lingua e identità siano discusse con la Macedonia del Nord come prerequisito per i colloqui di adesione, che il presidente della Macedonia del Nord, Stevo Pendarovski, ha definito “inaccettabile”.
Scenari
Il processo di allargamento a est dell’Ue è un passo figlio della strategia di Bruxelles anche in chiave anti “concorrenti”. Dai primi passi fatti segnare nel 1951 si è giunti ai 27 Stati membri anche contando sull’apporto della comunità rappresentata dai paesi dei Balcani occidentali, tra cui Bosnia-Erzegovina , Kosovo e Montenegro, che si trovano in diverse fasi del processo di candidatura per l’adesione all’UE. Kosovo e Bosnia-Erzegovina hanno presentato domanda di adesione, ma non hanno ancora avviato i relativi negoziati.
@L_Argomento