Dopo la firma caldeggiata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan per chiudere la crisi del grano, la Russia ha attaccato i silos ucraini di Odessa. Come dire che la mediazione turca è stata più ad uso e consumo dei media, e non del pragmatismo di fattispecie. Inoltre dimostra ancora una volta che Erdogan si autodefinisce mediatore e soggetto terzo, mentre invece non può influire fattivamente sui desiderata di Putin, ma corre solo per il proprio tornaconto (economico ed elettorale).
Ankara Analytica
E’in questa cornice che si inserisce il suo ennesimo attacco alla libertà dei cittadini turchi. Un’agenzia governativa turca sta raccogliendo i dati di tutti gli utenti Internet turchi perché i giovani elettori si informano ormai sui social e non più sui giornali di regime: una sorta di secondo scandalo “Cambridge Analytica,” la società di consulenza politica britannica che aveva sfruttato illegalmente i dati personali degli utenti di Facebook per campagne di disinformazione. Il tutto è tarato sulle prossime elezioni presidenziali del 2023 a cui Erdoğan si avvicina con un calo di consensi sommato alla crescente crisi economica.
Grano e chiacchiere
Il tutto si sposa con la propaganda sul grano: sabato scorso il presidente turco ha dichiarato che le esportazioni di grano attraverso il Mar Nero inizieranno nei prossimi giorni: “Con l’inizio del trasporto marittimo di grano nei prossimi giorni, daremo un importante contributo al superamento della crisi alimentare globale”, dopo che Ucraina e Mosca hanno concordato un accordo mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia che consentirebbe la ripresa delle esportazioni di grano vitale dal Mar Nero ucraino porti. Peccato che secondo l’esercito ucraino la Russia abbia sparato almeno quattro missili proprio al fine di minacciare l’accordo.
Inflazione
Nel paese la situazione finanziaria complessiva resta difficile: la banca centrale turca ha mantenuto i tassi di interesse costanti nonostante il tasso di inflazione più alto dal 1998. Infatti l’inflazione è accelerata al 78,6%, il tasso più veloce nei principali mercati emergenti e nelle economie sviluppate a livello globale, nonostante Erdoğan abbia licenziato tre governatori in tre anni.
@L_Argomento
(Foto: Flickr)