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Gli ultimi modelli di auto vogliono essere a conoscenza di tutti i dettagli della vostra vita sessuale

Le case automobilistiche stanno raccogliendo grandi quantità di dati sui conducenti e sui passeggeri, tra cui informazioni sulla vita sessuale in auto, secondo un nuovo rapporto citato da Politico.

La Mozilla Fondation afferma, in un rapporto pubblicato mercoledì dopo un’analisi di 25 marchi automobilistici e 15 case automobilistiche, che Nissan sostiene di poter vendere agli intermediari di dati informazioni sulle attività sessuali, l’intelligenza e la salute dei conducenti e dei rispettivi passeggeri.

Queste informazioni possono anche essere rese disponibili alle autorità o ad altre aziende.

Volkswagen invece afferma di poter registrare la voce dei conducenti per creare un profilo che li indirizza con pubblicità di prodotti e servizi che potrebbero desiderare. Essenzialmente quello che fanno Facebook, Google e altre aziende e piattaforme online, solo che in questo caso non è il browser che viene utilizzato a raccogliere i dati, ma l’auto.

“La quantità di dati che tali produttori di automobili hanno dichiarato apertamente di poter raccogliere è stata scioccante”, afferma Jen Caltridger, uno dei ricercatori che ha redatto il rapporto pubblicato dalla Mozilla Foundation, l’organizzazione no-profit che possiede anche l’azienda che produce il browser Firefox.

“È come se nessuno si fosse mai incontrato con loro o avesse chiesto loro della privacy, quindi hanno semplicemente incluso tutto”, ha detto a proposito dei dati che le case automobilistiche dichiarano di poter fornire sui loro clienti.

Le case automobilistiche hanno trovato una nuova “gallina dalle uova d’oro”.

In linea di principio, i cittadini europei sono più protetti da abusi di questo tipo grazie alle norme GDPR dell’Unione Europea. Ma Caltridger sostiene che queste norme sono scarsamente implementate e applicate quando provengono dalle case automobilistiche, e che i casi in cui le autorità nazionali sono intervenute per far rispettare le norme da parte delle case automobilistiche sono pochi e lontani tra loro.

I ricercatori che hanno redatto il rapporto hanno esaminato le politiche sulla privacy delle aziende automobilistiche e hanno scaricato le loro applicazioni in Germania, Francia, Stati Uniti e Corea del Sud.

Hanno scoperto che l’industria dell’automobile è seduta su una montagna di dati privati che raccoglie attraverso i sensori e le tecnologie utilizzate nei nuovi modelli di auto.

Ad esempio, alcuni di essi sono in grado di calcolare il peso dei conducenti e dei passeggeri quando si siedono, di filmare l’interno e l’esterno dell’auto con telecamere, di ascoltare le conversazioni private tramite microfoni e di tracciare gli utenti tramite applicazioni installate sui loro smartphone.

“Non si tratta più solo di vendere auto per fare soldi. Si tratta di raccogliere dati e poi utilizzarli per fare soldi”, afferma Caltridger.

Il mercato dell’intermediazione dei dati ammonta a diverse centinaia di miliardi di euro all’anno, secondo varie stime.