La Germania è in ansia per via dell’appello rivolto ai cittadini dal ministro dell’interno Nancy Fasser che li ha invitati a fare scorta di cibo e acqua, proprio mentre da un lato si moltiplicano le ansie dei mercati sulla catena di approvvigionamento mondiale e, dall’altro, non cessano le tensioni su possibili attacchi nucleari.
L’appello
“Si consideri la possibilità di attacchi informatici a importanti infrastrutture – ha detto – Se la corrente si interrompe per un lungo periodo di tempo o la vita quotidiana è limitata in qualche altro modo, allora ha chiaramente senso avere un’alimentazione di emergenza a casa”. L’obiettivo è riuscire a sopravvivere per dieci giorni senza andare a fare la spesa: per questa ragione la Protezione civile tedesca ha stilato un decalogo che comprende bevande, prodotti a base di cereali come pane, patate, pasta, riso; verdure, legumi, frutta, noci, latte, formaggi, pesce, carne, uova.
Reazioni
Christian Böttcher, portavoce dell’associazione di categoria alimentare, mette in guardia contro gli acquisti dettati dal panico e mette l’accento sulla mancanza di solidarietà che poi fa accumulare beni inutili oltre i bisogni personali. Il sasso però è stato lanciato nello stagno. In Germania le criticità non si fermano all’allarme: il paese importa moltissimo miele dall’Ucraina, un prodotto che potrebbe presto diventare introvabile nei supermercati tedeschi, dove lo ricercano sia le famiglie che il settore della produzione di cibo.
Nel paese i prezzi al consumo sono in aumento da tempo, del 7% tra febbraio 2020 e febbraio 2022: maglia nera alle verdure e gli oli commestibili. Alcuni prodotti come olio da cucina e farina già scarseggiano sugli scaffali dei supermercati, mentre gli ordini nei negozi online sono attualmente in aumento.
Quadro
Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme sulla potenziale fame catastrofica in Africa e nel sud-est asiatico in considerazione della mancanza di grano dall’Ucraina: da otto a tredici milioni di persone in più potrebbero perdere l’accesso al cibo a causa della guerra. Inoltre la Commissione europea ha reagito rapidamente alla guerra: poiché carburante, fertilizzanti minerali e mangimi per animali sono diventati più costosi, l’UE vuole aiutare gli agricoltori in Europa particolarmente colpiti con mezzo miliardo di euro.
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(Foto: Flickr)