Alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno (ballottaggio il 26 giugno) più di 900 comuni andranno al voto. Tra questi, 22 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione: Genova, Palermo, L’Aquila e Catanzaro. La scadenza per la presentazione delle liste è fissata il 14 maggio ma la definizione di molti candidati e delle alleanze resta ancora da decidere, sia nel campo del centrosinistra, che in quello del centrodestra.
Alleanze e imbarazzi
Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico sosterranno lo stesso candidato in molte città, mentre andranno divisi in altre. Il centrodestra, in pieno travaglio interno, non ha ancora individuato un candidato unico né a Palermo né a Catanzaro e la sfida tutta interna fra le liste di Lega e Fratelli d’Italia sarà con buona probabilità la cartina di tornasole per la leadership della coalizione.
Tanti i candidati che arrivano dal mondo dello spettacolo (Claudio Cecchetto a Riccione), del calcio (Damiano Tommasi a Verona) e della cultura (Alberto Veronesi, figlio di Umberto, a Lucca) o vecchie glorie della politica (l’ex sindaco leghista Flavio Tosi, sempre a Verona), a dimostrazione che la classe dirigente nazionale sta attraversando un periodo di forte impasse, di riposizionamento forse, ma sicuramente più povero di volti e di contenuti.
Palermo
E’ in Sicilia che le divisioni interne alla coalizione di centrodestra stanno generando i problemi più grandi, anche in prospettiva delle prossime regionali. Il nome di Francesco Cascio appoggiato da Lega e Forza Italia, non ha trovato l’appoggio di FdI, con Giorgia Meloni che ha messo in campo il nome di Carolina Varchi. Secondo Maurizio Gasparri, responsabile enti locali di FI “è ancora possibile chiudere accordi. Resta il delicato caso Sicilia per il quale si augura che prevalgano buon senso e coesione”. Tutto inizia all’indomani del Mattarella bis, la frattura con Fratelli d’Italia non si è più ricomposta e Giorgia Meloni ha persino tentato una sponda chiamando in causa Silvio Berlusconi. Ma la Sicilia è tema troppo delicato e il Cavaliere non è intervenuto. Appare chiaro che da qui passano anche le future alleanze in vista delle regionali e soprattutto le scelte per le politiche del 2023.
PD e M5S sono, invece, allineati sul nome di Francesco Miceli, candidato civico che lascia ad entrambi i partiti le mani libere in vista del rinnovo della Regione Siciliana. UDC e ITalia Viva (dopo la rinuncia di Davide Faraone) appoggiano, invece, Roberto Lagalla a cui guardano con favore tanti partiti di moderati di centro, non ultimo l’endorsement di Noi di Centro di Mastella.
Genova
Nel capoluogo ligure tutto sembra più definito. Il sindaco Marco Bucci ha conquistato tutti, persino Italia Viva di Matteo Renzi che sigilla il primo patto elettorale con il centrodestra in una grande città. Tutti i partiti che lo appoggiano (inclusa la Lega di Matteo Salvini) hanno anche inserito il suo nome all’interno del proprio simbolo, a dimostrazione della grande forza comunicativa che Bucci esprime, forte del consenso guadagnato con il “modello Genova” (gestione delle opere pubbliche, nel quale la burocrazia è stata ridotta ai minimi termini), come commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. In netto svantaggio, secondo i sondaggi, il candidato di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, Ariel Dello Strologo, avvocato, ex capo della comunità ebraica e presidente della Porto Antico spa.
L’Aquila e Catanzaro
A L’Aquila il centrosinistra, senza M5S, ha annunciato la candidatura di Stefania Pezzopane, mentre il centrodestra unito conferma il suo appoggio al sindaco uscente Pierluigi Biondi di FdI. A Catanzaro centrosinistra e M5s hanno deciso di appoggiare Nicola Fiorita, mentre il centrodestra è diviso: Forza Italia e Lega sostengono Valerio Donato, Fratelli d’Italia non ha ancora ufficializzato la sua posizione.
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