Cassa Depositi e Prestiti (azionista di maggioranza) ha approvato ieri la lista dei candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Fincantieri, in vista della nomina il prossimo 16 maggio. Claudio Graziano indicato per la carica di presidente e Pierroberto Folgiero per la poltrona di amministratore delegato.
Folgiero
Il governo ha scelto la strada di un totale rinnovamento per i vertici della Fincantieri, il più grande costruttore europeo di navi civili e militari e tra i primi al mondo. Pierroberto Folgiero è l’attuale amministratore delegato di Maire Tecnimont e subentra a Giuseppe Bono che ha guidato il gruppo per 20 anni. Folgiero è nato a Roma ed è laureato in Economia e Commercio alla Luiss, di cui ora è membro dell’Advisory Board e professore a contratto. Inizia la carriera in Agip Petroli, poi Ernst Young e diventa Corporate Finance Manager in PricewaterhouseCoopers. Nel 2000 lavora in Wind e nel 2010 entra nel gruppo Maire Tecnimont, di cui diventa poi amministratore delegato e direttore generale
Classe 1972, Folgiero rappresenta un rinnovamento anche dal punto di vista anagrafico e a differenza di Bono ha un profilo meno industriale e più manageriale-finanziario. La sfida principale sarà quella di rafforzare e consolidare la struttura organizzativa ed economica della Fincantieri, che nel corso degli anni è diventata un colosso mondiale: cantieristica civile e militare, infrastrutture civili (Ponte di Genova) e marittime, alleanze industriali in ambito militare e 18 poli industriali di costruzione navale sparsi in tutto il mondo (il più grande a Monfalcone).
Graziano
Il futuro Presidente, invece, ha già ricoperto, tra l’altro, l’incarico di capo di Stato Maggiore dell’esercito e poi della Difesa. Claudio Graziano è un’altra chiara scelta di rottura con il passato e subentra a Giampiero Massolo (indicato per la presidenza di Atlantia). Un generale con una lunga carriera nelle Forza Armate, in Italia e in ambito internazionale, che sarà chiamato a tenere insieme la parte di costruzione civile e quella militare. Fincantieri produce, infatti, non solo le unità per la flotta della marina italiana, ma anche per altre marine estere, tra cui quella degli Stati Uniti.
Bono
L’amministratore uscente, Giuseppe Bono, deluso per la mancata riconferma alla Fincantieri ha dichiarato: “Quando sono arrivato era un disastro, era in vendita. Oggi ha un ottimo bilancio e ordini per 36 miliardi di euro. Io lascio questa dote e i miei migliori auguri.”
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