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Israele ha usato armi al fosforo per attaccare il Libano: sono vietate. Ecco perché

L’Israele avrebbe attaccato il Libano utilizzando armi al fosforo bianco che sono vietate dalla Convenzione di Ginevra. Ad affermarlo è la Nna, agenzia di stampa nazionale libanese, che ha specificato come l’attacco sia arrivato nella città di Al-Dhahira nel sud del paese, mentre l’area di Yarin sarebbe stata attaccata con munizioni al fosforo. L’esercito di Israele aveva già fatto sapere precedentemente che avrebbe lanciato un attacco in risposta al lancio di un missile anticarro che era stato effettuato contro la sua postazione. Sono attimi di terrore quelli che stiamo vivendo con l’ennesima guerra che scoppia e che fa centinaia di vittime, spargendo sangue e violenza inaudita. Le immagini che ci arrivano dai telegiornali sono raccapriccianti e sicuramente il dolore per quello che assistiamo non ci può lasciare indifferenti.

Ricordiamo che questo tipo di armi, al fosforo, sono state vietate dalla Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali che è entrata in vigore nel 1983 dopo essere stata completata tre anni prima. L’obiettivo è quello di vietare armi ritenute troppo dannose con effetti che si possono considerare indiscriminanti. Sono cinque i protocolli e il terzo si appella alle armi incendiarie di cui queste fanno parte. Viene specificato che è vietato utilizzare queste armi in qualsiasi circostanza oltre che per attaccare obiettivi militari situati però all’interno di una concentrazione di civili. A oggi quel tipo di arma può essere utilizzata solo ed esclusivamente per uno scopo di illuminazione per spaventare il nemico o per nascondere le proprie truppe.

Che cosa sono le armi al fosforo?

Non tutti sanno cosa sono le armi al fosforo bianco e quali sono le loro devastanti conseguenze. Si tratta di armi letali e gravemente tossiche sia in caso di ingestione che anche solo per inalazione. In pochi secondi possono provocare delle ustioni devastanti e decisamente pericolose per la salute. Il fosforo, quando entra in contatto con i nostri tessuti, provoca necrosi fino addirittura alle ossa. Furono scoperte da Henning Brandt, alchimista tedesco, nel 1669, che parlò di queste come “portatrici di luce” dal greco. I primissimi però a utilizzare queste armi in chiave bellica sono stati i nazionalisti irlandesi alla fine del XIX secolo. Questi mescolarono solfuro di carbonio ottenendo una sostanza incendiaria devastante che chiamarono “fuoco feniano”.

Di recente anche la Russia era stata accusata di aver utilizzato queste pericolosissime armi verso l’Ucraina. Ma non solo l’Israele fu già accusato in passato di aver utilizzato il fosforo bianco proprio contro il Libano nel 2006 nell’operazione piombo fuso. Le forze militari, in quel caso, prima negarono l’uso di queste sostanze per poi ammetterlo specificando però che era stato usato in modalità da considerarsi legittime. Si apre dunque un altro capitolo scioccante di questo periodo molto travagliato e che vede la guerra come centro fondante di una situazione molto pericolosa e decisamente difficile da gestire anche per chi come noi ne è apparentemente estraneo. Intanto in Italia continuano le manifestazioni pro Israele per dimostrare solidarietà verso le tanti morti civili che giustamente vengono considerati allucinanti alle soglie del 2024.

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