Oggi 22 agosto è la Giornata Mondiale delle Vittime di Violenza basata sul credo religioso: ecco le frasi e le immagini più belle
La giornata internazionale mira a sensibilizzare i leader mondiali, nonché l'opinione pubblica, sulla violenza nei confronti delle minoranze religiose o etniche. Si tratta di atti che la comunità internazionale condanna fermamente.

Le giornate internazionali sono iniziative che incoraggiano l’apertura mentale, sviluppano nelle persone la coscienza che c’è sempre qualcosa da fare per migliorare il mondo. Il calendario delle giornate mondiali stabilisce nel 22 agosto la Giornata delle Vittime di Violenza basata sul credo religioso, un’iniziativa che si batte contro ogni forma di intolleranza volta a fomentare la violenza verso persone e comunità.
La giornata mondiale è nata su proposta delle Nazioni Unite – da sempre schierate in favore della giustizia e nella lotta ai soprusi – per sensibilizzare i leader mondiali sul dovere di contrastare ogni forma di violenza. Come affermato dal segretario generale Antònio Guterres, la violenza è un atto che non trova mai giustificazione, né tanto meno può essere motivato dal pregiudizio verso alcune religioni.
Curiosità sulla giornata internazionale
Il calendario delle giornate mondiali è una fucina di ispirazioni per la diffusione dei sani valori, come il dialogo, la tolleranza e il rispetto per le diversità. Il 22 agosto ricorre la Giornata Mondiale delle Vittime di Violenza basata sul credo religioso, un’iniziativa istituita dalle Nazioni Unite nel 2019, a fronte del crescente numero di intolleranze e repressioni nei confronti di gruppi religiosi minoritari.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel maggio del 2019, ha istituito la giornata internazionale che invita a schierarsi in difesa delle comunità che ricevono minacce, atti di violenza e ritorsioni, motivate dall’intolleranza verso alcuni credi religiosi o convinzioni. La prima edizione della manifestazione risale all’agosto dello stesso anno, e da allora non smette di affermare il suo messaggio di invito alla tolleranza, al dialogo interculturale, fondamentali per contrastare ogni sentimento di razzismo e odio.
Si stima che nel decennio che va dal 2007 al 2017 il fenomeno degli atti di violenza motivati dal credo religioso siano aumentati esponenzialmente, e a farne le spese sono donne, uomini e bambini che vivono in comunità emarginate e destinatarie di soprusi e pregiudizi. Il segretario delle Nazioni Unite Guterres ha affermato che i responsabili degli atti volti a minare la sicurezza e l’incolumità delle persone, saranno sempre perseguiti dalla Legge.
Frasi e immagini da dedicare
La giornata internazionale è l’occasione per riaffermare valori fondamentali, come il rispetto del prossimo e l’accoglienza della diversità come opportunità di crescita e ricchezza culturale. Pertanto suggeriamo di seguito alcune massime a tema con la manifestazione.
“Ho trovato Dio nelle pozzanghere d’acqua, nel profumo del caprifoglio, nella purezza di certi libri e persino in certi atei. Non l’ho quasi mai trovato presso coloro il cui mestiere consiste nel parlarne.”
Christian Bobin
“La candela, si direbbe, simboleggia in modo eccellente la religione: essa sgocciola dappertutto, non riscalda in alcun modo e fuma in modo spaventoso senza donare luce.”
Laurent Gouze
“Per ogni boccone di pane dato caritatevolmente a uno sconosciuto in difficoltà, centinaia di persone sono morte a causa di malattie le cui cure sono state ostacolate dalla tradizionale opposizione della religione.”
Charles W. Sutherland
“Nel mondo ci sono 5000 religioni diverse e 5000 modi di credere in Dio. C’è invece un solo modo di non credere in Dio: l’ateismo.”
Fabrizio Caramagna
“Quante religioni là fuori! L’appartenenza religiosa è un biglietto della lotteria. Il biglietto vincente, se ce n’é uno, sarà annunciato nell’aldilà, se ce ne sarà uno.”
Manfred Weidhorn
“C’è gente profondamente credente, aspetta solo una religione.”
Stanislaw Jerzy Lec
“Dio ha creato così tanti tipi differenti di persone. Perché avrebbe dovuto consentire un solo modo per servirlo?”
Martin Buber