L’eclettico artista fiammingo Koen Vanmechelen (Sint-Truiden, Limburgo belga, 1965) sbarca a Firenze con trenta nuove opere, ospitate dal 18 gennaio al 22 marzo 2022 dalla Galleria degli Uffizi in una personale dal titolo Seduzione. La visione del mondo e dell’arte di Vanmechelen trova spazio nella mostra in un gioco di citazioni e accostamenti con alcune opere di spicco del museo fiorentino, tra cui i ritratti di quei maestri fiamminghi del XVII secolo che non smettono di inspirare e sfidare le nuove generazioni di artisti. Una visione dove centrale è il tema del rapporto tra il mondo umano, vegetale, animale e l’arte.
Come in Labiomista a Genk (capoluogo della provincia del Limburgo belga), esempio emblematico del pensiero e della capacità di Vanmechelen – che da almeno due decenni si muove ai confini dell’arte e della scienza dando vita a opere multiformi che uniscono pittura, scultura, fotografie, installazioni multimediali e living art – di unire tutti i generi di arte. In un’area riqualificata che fu una miniera di carbone e poi uno zoo, è nato nel 2019 questo futuristico progetto in collaborazione con la città: un parco aperto a tutti con animali in libertà, uno spazio per le esposizioni d’arte en plein air e una serra con specie rare di uccelli. Lo studio di Vanmechelen e gli altri edifici realizzati insieme all’architetto Mario Botta si inseriscono perfettamente nel paesaggio. Il parco Labiomista a Genk, nel cuore del Limburgo belga, racchiude tutta la visione artistica e filosofica del poliedrico artista fiammingo: arte e scienza, natura e architettura trovano ne Labiomista, così come in tutti i progetti di Vanmechelen, un connubio perfetto e diventano strumento di ricerca, discussione e intrattenimento sul tema della sostenibilità e della diversità.
Il punto di partenza della sua costante sperimentazione e audacia è la ferma convinzione che l’arte possa essere un vettore di reciproco scambio e una guida nelle grandi sfide del XXI secolo, in particolare nella relazione tra natura e cultura e nello sviluppo di una comunità sostenibile. Questa ambiziosa visione del mondo trova forma ne Labiomista, una riserva naturale in cui i visitatori sono invitati a convivere in armonia con la natura e gli animali in un costante dialogo, ma anche in perfetta sintonia con la città e comunità circostanti.
Arte e scienza, natura e architettura in perfetta sintonia
L’area di Genk destinata al nuovo progetto era un tempo occupata da una ex miniera di carbone e in seguito dallo zoo cittadino. Labiomista non è solo un progetto di riqualificazione, ma un’esperienza immersiva per il visitatore che coniuga arte e natura. Proprio la natura incontaminata occupa simbolicamente la metà dei 24 ettari del parco. In perfetta armonia con essa, sorgono lo studio di Vanmechelen e il quartier generale della sua fondazione (The Battery), l’ex casa restaurata del direttore della miniera di carbone e dello zoo (Villa Opundi) e LabOvo, uno spazio destinato a workshop ed esposizioni d’arte permanenti en plein air. Si accede all’area dalla porta di accesso The Ark, che insieme a The Battery è stata progettata dallo svizzero Mario Botta. Una parte di The Battery è riservata a una straordinaria serra (Looking Glass) e una gigantesca voliera d’aquila.
Gli animali hanno un ruolo centrale nel lavoro di Vanmechelen e l’ex zoo di Zwarberg vuole oggi essere un luogo di incontro tra tutte le specie viventi. Non stupisce quindi che ben 9000 m² de Labiomista ospitino, oltre ai polli (oggetto ricorrente dei suoi studi e delle sue creazioni tanto da aver dato vita a una nuova varietà di gallina) lama, struzzi ed altri animali, lasciati liberi all’interno della riserva e nei quali i visitatori possono imbattersi durante la loro permanenza nel parco. Labiomista è un luogo di dibattito, fucina di nuove idee ed esperimenti il cui obiettivo è quello di interrogarsi sui temi della sostenibilità ambientale e culturale puntando a modelli di sviluppo volti ad avvicinare le diverse culture, a rinsaldare e rafforzare il rapporto tra uomo e natura e ridefinire nuovi equilibri.
Labiomista è nato dalla stretta collaborazione di Vanmechelen con la città di Genk e si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione ambientale ed economica. Amata in passato dai pittori per la purezza dei suoi paesaggi rurali, Genk subì all’inizio del secolo scorso la sua prima profonda trasformazione, economica e sociale grazie all’industria mineraria. Fu poi la volta – con la Ford – dell’industria automobilistica, che la rese il terzo polo industriale per importanza delle Fiandre. Una terza grande trasformazione è in atto oggi e punta alla realizzazione di nuovi modelli economici e sociali sostenibili che si sposino perfettamente con la città multiculturale.
Oltre a Labiomista, altri due spazi un tempo occupati da miniere di carbone sono stati trasformati in siti di appeal internazionale (C-mine e Thor Park) tracciando la trasformazione di Genk da hub minerario a moderna città del XXI secolo in tutta sua diversità. Questo esperimento di comunità sostenibile incarna perfettamente il DNA di Genk e il pensiero dell’artista: la diversità è specchio del presente e matrice del futuro. Emblematica è la scelta di non prevedere caffè e ristoranti all’interno del parco, ma soltanto un’area picnic, per favorire lo sviluppo dei commerci locali circostanti.
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