INPS pensione, potranno usufruire di questa agevolazione i nati negli anni 1960-1962

Sono in arrivo buone notizie dall’INPS per i nati nel 1960–1962. Potranno infatti usufruire di una importante agevolazione per andare in pensione, scopriamo di cosa si tratta!
Arrivano buone notizie dall’INPS per i nati nel 1960–1962, che potranno andare in pensione grazie ad una misura prevista dall’ente.
Stiamo parlando di coloro che potranno andare in pensione nel 2024 anche a 62 anni, una novità prevista nella legge di Bilancio. L’agevolazione prevista rientra nel pacchetto della riforma pensioni, ma vediamo in cosa consiste e come accedervi!
In cosa consiste l’agevolazione
Con la riforma pensioni prevista per il 2024 le prospettive per coloro che sono nati nel 1960 – 1962 migliorano alla grande.
I lavoratori che fanno parte di queste fasce di età potranno infatti usufruire della Quota 103, prorogata appositamente per uscire dal mondo del lavoro in anticipo.
Questa misura permette infatti a chi rientra in questi anni di andare in pensione senza attendere l’età prevista generalmente per farlo. Pare che la Quota 103 non grava sui conti pubblici, per questo la decisione di prorogarla per il 2024.
Scopriamo nel dettaglio in cosa consiste questa misura e cosa potranno aspettarsi i lavoratori nati nel 1960-62.
Nel 2024 chi potrà andare in pensione
Come già detto, numerosi lavoratori potranno andare in pensione in anticipo nel 2024. I requisiti necessari per usufruire della misura denominata Quota 103 sono 62 anni e 41 anni di contributi versati.
A confermarlo è, Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, che specifica come a potervi accedere sono i lavoratori nati nel 1960 – 1962.
Da diverse ipotesi formulate dagli esperti è emerso che non ci sono al momento risorse finanziarie adeguate per potenziare il sistema previdenziale del nostro paese.
Non solo, appare anche chiaro che da qui a breve non verranno introdotti pacchetti previdenziali innovativi per andare in pensione prima dell’età pensionabile prevista, cioè 67 anni.
Dovremo attendere il 2026 per vedere novità nell’ambito previdenziale, ma in questo lasso di tempo bisogna venire ugualmente incontro alle necessità dei lavoratori.
Da qui la scelta di prorogare le agevolazioni che si avviano alla scadenza, prevista per il 31 dicembre 2023, e di bloccare la legge Fornero variando i requisiti.
La proroga della Quota 103 è fondamentale
Considerato che verranno chiuse Quota 100 e Quota 102, per andare in pensione si dovrà ricorrere solo alla pensione ordinaria anticipata o a quella previdenziale.
Per questo la Quota 103 rimane essenziale. in quanto permette a tanti lavoratori di uscire con anticipo dal mondo del lavoro.
Come sottolineato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, l’agevolazione Quota 103 entrerà in vigore nel 2024 per far andare in pensione i nati nel 1960 – 1962.
I requisiti necessari, come detto prima, sono quindi 62 anni e 41 anni di contributi versati. Questi sono i requisiti principali richiesti, ma ve ne sono altri che bisogna possedere per rientrare nella misura.
La Lega ha spesso parlato di voler rendere accessibili a tutti i lavoratori la Quota 41, ma non ci sono fondi per poter mettere in atto questa agevolazione.
La Quota 41, a differenza della 103, permetterebbe di andare in pensione senza per forza rientrare in una fascia di età anagrafica specifica.
Purtroppo, al momento il governo non può proporre questa misura, che sarebbe troppo dispendiosa. Si parla tuttavia della volontà di volerla introdurre nei prossimi anni, ma non vi è certezza su questo.
Bisogna invece tenere conto delle opportunità disponibili e sfruttarle, come appunto la Quota 103, che nel 2024 permetterà a numerosi lavoratori di andare in anticipo in pensione.
Chi potrà andare a 62 anni in pensione
L’agevolazione denominata Quota 103 è destinata al momento a 44mila dipendenti, ma di questi potranno andare in pensione entro il 31 dicembre 2023 solamente la metà.
Infatti, la misura ha delle regole precise in cui bisogna rientrare per poterne usufruire. Innanzi tutto, obbliga a non fare cumulazione con il reddito da lavoro.
Il lavoratore deve rispettare questo divieto fino a quando non ha i requisiti richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia. Se non lo rispetta, può correre il rischio di aver sospeso il diritto alla pensione.
Un altro fattore da tenere in conto se si vuole accedere alla Quota 103 riguarda l’assegno percepito. L’importo corrisponde a 5 volte il trattamento minimo, pari a circa 2.800 euro mensili.
Come è evidente, rientrare in questa misura per i nati del 1960-62 ha dei vantaggi e anche alcuni svantaggi, però è un’ottima occasione per andare in pensione a 62 anni.