Franceschini riapre il sipario sulla cultura sfregiata e impoverita
“L’emergenza Covid ha segnato un momento drammatico di rottura, di sospensione delle attività, ma abbiamo il dovere di sapere che, come spesso capita nella vita, anche le crisi più brutte aprono stagioni nuove”.
Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo al webinar su “Eredità culturale, digitalizzazione e territorio”, organizzato da Zonadem, movimento politico e culturale attivo da anni in Calabria.
“Anche le crisi più brutte – ha spiegato Franceschini – aprono opportunità nuove che emergono dai passaggi di cambiamento. Io credo che sarà un po’ così per la cultura e per il turismo legato alla cultura.
Anche le persone che non frequentano assiduamente i luoghi della cultura hanno capito com’è l’Italia con i cinema o teatri chiusi o senza i concerti o senza mostre, hanno capito che la forza del Paese sta anche nel suo patrimonio materiale ma anche nel suo patrimonio culturale e immateriale.
Questo vuoto – ha aggiunto il ministro – spingerà in fretta i consumi culturali, cosi’ io credo, verso una ripresa veloce: non è un caso che in Italia in questi mesi di lockdown e restrizioni sia cresciuta la vendita dei libri.
Io credo che dalla crisi uscirà una riscrittura di valori e in questa riscrittura crescerà il consumo culturale, quindi una grande stagione aspetta la cultura, e allo stesso modo tornerà il turismo con gli stessi numeri imponenti che aveva a gennaio 2019, poi interrotti bruscamente”.
Franceschini riapre il sipario sulla cultura sfregiata e impoverita
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