Connect with us

Hi, what are you looking for?

In evidenza

Von der Leyen in campo per una Europa che scriva il suo futuro

La Presidente della Commissione Europea: “Serve solidarietà fra generazioni”

Von der Leyen in campo per una Europa che scriva il suo futuro
L’Europa dà un volto al suo futuro e vuole farlo disegnandolo dal basso.

Nella Giornata dell’Europa, il 9 maggio, ha preso il via a Strasburgo la Conferenza sul futuro dell’Ue, una consultazione virtuale e non in cui i cittadini europei sono chiamati a lanciare idee per un cambiamento, che verranno poi discusse dalle istituzioni.

“Facciamo insieme un’Europa più forte, più resistente, più democratica e più unita”, è il messaggio del presidente dell’Europarlamento David Sassoli all’evento di lancio. Dal dibattito della Conferenza sul futuro dell’Europa, che durerà un anno, potrebbe essere necessario un “aggiornamento dei trattati” Ue, “chiedo a tutti di essere generosi e coraggiosi, non dobbiamo avere paura e tabù”, ha aggiunto.

All’evento di Strasburgo, accompagnato da intermezzi musicali con quartetti d’archi e conclusosi sulle note dell’Inno alla gioia, c’erano anche Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il premier del Portogallo Antonio Costa, il cui Paese ricopre la presidenza di turno Ue.

Tutti reduci dal social summit di Porto. Nonché, fra gli altri, in collegamento i ministri degli Affari europei dei 27 Stati membri e 27 studenti Erasmus. “Credo che questo sia un momento importante perché in particolare i giovani abbiano voce in capitolo.

Questa pandemia ha rubato loro più di un anno. Esperienze, emozioni di cui ogni giovane ha bisogno, amicizie che plasmano una persona per sempre, opportunità di imparare, crescere e assumersi rischi”, ha detto von der Leyen. “Non possiamo sostituire il tempo che la pandemia ha rubato ai giovani ma possiamo costruire qualcosa per loro e con loro”, ha proseguito, affermando che serve “una nuova forma di solidarietà e giustizia sociale fra generazioni”.

Di solidarietà ha parlato anche l’inquilino dell’Eliseo, che ha elogiato quella che ha definito appunto “l’Europa della solidarietà”, a suo dire il modello europeo che ha consentito di gestire la crisi pandemica. “La cooperazione europea ha salvato e salva delle vite ed è una forza”, ha detto Macron, che ha però anche individuato dei punti sui quali è necessario migliorare:

“Non credo che avremo un’Europa capace di essere all’altezza” delle sfide “se non prendiamo coscienza del fatto che dobbiamo ridiventare dei produttori perché “produrre sul nostro suolo è garanzia di sovranità ed è essenziale”.

E ha poi parlato della necessità di rapidità nell’azione Ue, un tema questo ripreso anche da Sassoli, secondo il quale bisognerebbe discutere di dare potere di iniziativa al Parlamento europeo e “la questione dell’unanimità nel Consiglio dovrà assolutamente essere affrontata” perché “la democrazia che non risponde con rapidità, si presta a essere colpita facilmente”.

Il Comitato esecutivo della Conferenza fisserà presto la data della prima riunione della plenaria (composta da rappresentanti delle istituzioni Ue e 108 cittadini). Il risultato finale della Conferenza sarà presentato alle tre istituzioni Ue (Parlamento, Consiglio e Commissione), che valuteranno rapidamente come dare un seguito efficace alla relazione. 
Von der Leyen in campo per una Europa che scriva il suo futuro

Shortlink:  https://bit.ly/3w02stX

Articoli Correlati

Politica

Il dibattito essenziale sul debito pubblico, sullo stato di sofferenza delle banche e sugli effetti della crisi energetica per famiglie e imprese è sostituito...

Internazionale

L'Europa tutta si trova economicamente schiacciata tra effetti finali della pandemia e effetti iniziali della guerra in Ucraina, preceduta da una speculazione senza precedenti

Internazionale

In Germania Gazprom continua a limitare le consegne di gas attraverso il gasdotto Nord Stream e i prezzi della benzina volano

Internazionale

Anche se la decisione è dettata dalle perdite subite e dal fallimento della guerra lampo, la dottrina Draghi-Macron impone di pensare già al dopo