Sta rompendo la Lega o si sta rompendo la Lega? Il discorso di Mario Draghi di oggi è stato un dito nell’occhio anche alla Lega e Forza Italia: così emerge dal vertice di Villa Grande, da dove Salvini e Berlusconi hanno dato il “la” agli interventi di Bernini e Romeo in Senato.
Il capogruppo della Lega ha messo l’accento su un passaggio, fino a ieri non scontato: o si fa un nuovo governo senza i Cinque Stelle oppure Draghi può restare premier per le emergenze come Pnrr e legge di bilancio, accompagnando poi il paese al voto. Questa la prima novità della giornata di discussioni al Senato, dove si sta rimescolando tutto.
Draghi è dinanzi ad un bivio, o costruire una nuova maggioranza e quindi un nuovo governo come da richiesta del centrodestra oppure confermare le sue dimissioni. Draghi in verità è stato molto duro con tutti i partiti nel suo intervento: potrebbe dire così al Presidente della Repubblica, togliendosi di dosso il peso di essere il comandante che abbandona la nave, che ha fatto il possibile ma non è stato sufficiente per placare gli animi anche di chi, oltre i contiani, adesso non gradisce questo status quo.
Il puzzle si sta complicando, come si era capito osservando la reazione di Salvini alle accuse di Draghi su chi stava imputandosi su catasto e giustizia con chiaro riferimento a Lega e Fi. Adesso il Carroccio spinge per fermare a corsa di questo governo.
@L_Argomento