La pandemia fa diminuire i furti e aumentare i femminicidi
La pandemia ha costretto tutti a stravolgere le proprie vite e abitudini. Uno dei pochi effetti “positivi” indiretti è stata una diminuzione dei reati predatori almeno leggendo i dati forniti dal generale Teo Luzi alla commissione parlamentare antimafia, nel corso dell’audizione a Palazzo San Macuto.
Furti e rapine sono diminuiti nel 2020 del 33 per cento e del 26 per cento nei primi mesi di quest’anno. Anche gli omicidi sono scesi nel 2020 a 282 (-38 rispetto all’anno precedente).
Ma pandemia e lockdown hanno avuto anche molti effetti negativi e, purtroppo chi li ha subiti non può raccontarli. Si tratta dei femminicidi che sono drammaticamente aumentati. Nei primi mesi del 2021 sono stati 23 e 50 nel 2020. In Italia, la strage silenziosa delle donne non si è mai fermata. Ad oggi le vittime accertate sono 38 e tutte uccise da chi diceva di amarle, ma il dato è, purtroppo, parziale.
In ambito familiare e affettivo sono stati commessi complessivamente 52 degli 80 omicidi accertati, 5 in più che nel 2020 (+10,6 per cento). La vittima più piccola aveva 2 anni, la più grande 91.
Le regioni con le abitanti più colpite dall’inizio dell’anno al 7 maggio risultano Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna e Piemonte con 5 vittime ciascuna. Nelle province di Milano e Monza-Brianza le vittime di omicidio sono state tutte di genere femminile(3), contro zero uomini.
Su femminicidi e violenze in ambito domestico e familiare il Comandante generale dell’Arma Luzi ha sottolineato alla commissione “la necessità di una riflessione” anche alla luce del boom di denunce per violenze contro le donne avvenute con il cosiddetto ‘codice rosso’ che nei primi mesi del 2021 hanno già superato quota 11 mila.
La pandemia fa diminuire i furti e aumentare i femminicidi
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