Se una persona che ha fatto anche il premier non comprende che in questo momento è sbagliato strumentalizzare la guerra in Ucraina per fare propaganda, allora merita l’oblio politico. Giudica così il Responsabile Difesa di Forza Italia, on. Matteo Perego di Cremnago, le dichiarazioni del leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte che, sull’invio delle armi in Ucraina, ha ancora sollevato dubbi. Perego mette inoltre l’accento sul Forum di Ramstein, che di fatto sta aprendo la fase due della Nato alla vigilia del bilaterale Biden-Draghi a Washington.
Chi chiedeva una riforma della Nato l’ha avuta con il gruppo dei 40 riunito nella base di Ramstein?
Sì. Mi viene da dire che è stata una risposta anche a chi chiedeva che ruolo dovesse avere la Nato in questa fase così delicata e a chi voleva indebolirla. Da Ramstein una risposta di merito, visto che anche Svezia e Norvegia chiederanno a breve di aderire all’Alleanza. La Nato è l’organo politico e militare che più sta facendo da regista nel dare supporto all’Ucraina dopo l’invasione russa.
Il Forum battezzato da Blinken e Austin ha al suo interno, oltre ai paesi europei, anche players come Australia, Giappone, Kenya, Nuova Zelanda, ma non i paesi del Centro e del Sud America.
Non credo sia un tema critico. Piuttosto il Forum di Ramstein apre alla fase due della Nato, ovvero una risposta determinata a difendere i confini e la sovranità dell’Ucraina. Riscontro due filoni in questo momento. Stati Uniti e Gran Bretagna, avendo osservato significative difficoltà sul campo da parte delle truppe russe, puntano a sfruttare queste defaillances per provare a indebolire fino in fondo la Russia. L’Europa e la Nato hanno l’obiettivo di respingere l’offensiva russa e salvaguardare l’integrità territoriale di Kiev, favorendone l’ingresso nell’Ue così come osservato dal premier Mario Draghi. Constato purtroppo che in fondo al tunnel non c’è la pace al momento, ma ancora un intensificarsi del conflitto che si sta propagando.
Palazzo Chigi, anche in vista del bilaterale Biden-Draghi del 10 maggio, punta sulla Turchia come player diplomatico sulla guerra. Una mossa azzeccata?
Sì, perché la Turchia in questo momento può essere valido interlocutore in vista di un dialogo di pace, per via dei rapporti che conduce da una parte e dall’altra. Inoltre ha avuto un peso significativo anche in conflitti recenti come in Siria e in Libia. Credo che Erdogan abbia l’autorevolezza per potersi sedere al tavolo con Putin e trattare.
Vede potenziali fibrillazioni in maggioranza dopo le continue prese di posizioni di Giuseppe Conte contro l’invio delle armi in Ucraina?
In una fase così critica come questa, mettere in discussione dei fondamentali è sintomatico della mancanza totale di maturità politica e di tutela dell’interesse nazionale. Tutto bisogna fare ora, tranne che propaganda politica. Una persona che è stata in passato anche Presidente del Consiglio se si presta a questo gioco merita l’oblio politico. Non sono certo il paladino del Pd, ma osservo che il partito, pur caratterizzato dalle correnti antimilitariste e pacifiste, ha compreso la contingenza del momento e non ha strumentalizzato tali tematiche. Il M5s invece ha dimostrato ancora una volta di non essere affidabile.
@L_Argomento