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Humus: un compromesso tra produttività, sostenibilità e costi

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di Giuseppe Di Cuia, Agronomo

A causa dell’aumento del prezzo dei fertilizzanti di sintesi, esasperato dalla guerra, molti agricoltori hanno difficoltà nel far quadrare i costi delle produzioni ortofrutticole. Alcuni ricorrono a soluzioni estreme come l’abbandono dei fertilizzanti, altri invece scelgono di utilizzare prodotti organici, dato il minor costo.

In quest’ottica, il vermicompost si inserisce come l’ingranaggio mancante, che consente il funzionamento dell’intera macchina agricola, costituendo il giusto compromesso tra produttività, sostenibilità e costi. Infatti, l’humus di lombrico è un ammendante organico ottenuto in seguito al vermicompostaggio, ovvero un processo bio-ossidativo e di stabilizzazione della matrice organica mediato dall’azione congiunta di lombrichi e microrganismi. Entrambi trasformano la matrice di partenza, aumentandone il potere fertilizzante, consentendo di ottenere di fatto un concime completo.

A differenza dei fertilizzanti di sintesi, derivanti dal petrolio, che apportano solo alcuni elementi nutritivi per le piante, gli ammendanti organici svolgono anche un’azione fisico-meccanica, chimica e biologica, infatti migliorano la struttura dei suoli. Inoltre, trattengono acqua per molte volte il loro peso, cedendola lentamente alle piante, consentendo loro di sopperire a carenze idriche. In aggiunta, la componente microbica presente nell’humus agevola la radicazione e l’espansione delle radici nel suolo, contribuendo al mantenimento di un ottimo stato di salute delle piante. Da un punto di vista chimico, invece, presenta un’ottima dotazione di micro e macroelementi, forniti in maniera organica, prontamente assorbibili dalla pianta, nonché di sostanze ormonosimili a nota attività biostimolante, come acidi umici e fulvici.

Infine, di non poco conto sono i benefici ambientali dovuti alla fissazione della CO2 all’interno dei suoli, grazie alla formazione di complessi organo-minerali stabili e all’aumento della fertilità dei terreni agricoli.

@L_Argomento

(Foto: Flickr)

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