Metodi hitleriani e social silenziati dal governo non sono stati sufficienti a stroncare le proteste di piazza che si stanno verificando in Russia. Dall’inizio della guerra in Ucraina circa 14mila persone sono state arrestate dalle forze dell’ordine russe: manifestavano pacificamente nelle piazze contro l’attacco a Kiev e contro i metodi del capo del Cremlino. Un piccolo segno di vitalità, pur nelle enormi difficoltà che il regime impone.
Na ploshchadi
Na ploshchadi, in piazza. Secondo il gruppo di monitoraggio indipendente OVD-Info, centinaia di manifestanti contro la guerra sono stati arrestati in 37 città della Russia, la maggior parte a Mosca. Il Cremlino ha approvato una legge lo scorso 4 marzo che criminalizza i servizi indipendenti di guerra e le proteste contro la guerra, con pene fino a 15 anni di carcere: il quotidiano Novaya Gazeta subito ha rimosso i propri contenuti e la BBC, prima di tutte le altre tv pubbliche straniere in loco, ha chiuso la propria attività di corrispondenza.
Media silent
Nonostante la feroce repressione, gli attivisti russi si organizzano in presidi nelle piazze e mobilitazioni online per opporsi non solo alla guerra, ma anche alla decisione del Cremlino di silenziare social e rete. Poco purtroppo possono incidere nelle decisioni finali, dal momento che la stragrande maggioranza della popolazione non ha cognizione della guerra, proprio perché non può formarsi una propria opinione oppure perché ha paura di farlo, per ovvie ragioni di sicurezza.
Il caso Skurikhin
Il primo giorno dell’invasione dell’Ucraina era stata arrestata a Mosca la nota attivista Marina Litvinovich: aveva pubblicamente invitato i russi a radunarsi nelle loro città contro l’invasione e aveva annunciato in tempo reale su Telegram il suo arresto. In un video sul proprio profilo Facebook, Litvinovich aveva invitato i russi a protestare: “So che molti di voi in questo momento si sentono disperati, impotenti e si vergognano per l’attacco di Putin al popolo amichevole dell’Ucraina. Ma vi invito a non essere disperati e ad uscire nelle piazze centrali del vostro città alle 19 di oggi e diciamo chiaramente ed esplicitamente che noi, il popolo russo, siamo contro la guerra scatenata da Putin”.
@L_Argomento
(Foto: anti war protest on Flickr)

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