Una primizia che non si aveva dal 1917: il caso del pagamento russo in rubli e non in dollari potrebbe aprire un nuovo fronte nel dossier ucraino, dal momento che travalica attacchi armati e resistenza, per incunearsi nel delicatissimo meccanismo finanziario e bancario internazionale.
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Che succede dopo il primo pagamento della storia russa di obbligazioni in rubli anziché in dollari? Un fallimento statale russo è sempre più vicino sostengono gli analisti, ovvero Mosca ha un mese esatto per pagare in dollari americani il dovuto, in caso contrario scatterebbe il default formale sui debiti esteri. Ma secondo il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov la Russia ha tutte le risorse necessarie per onorare i suoi debiti. “Se questo blocco continua e i pagamenti per onorare il debito vengono bloccati, potrebbero essere effettuati in rubli”.
Qui Washington
Poco prima del pagamento in rubli, una banca americana aveva rifiutato di eseguire l’ordine di pagamento in valuta statunitense: sullo sfondo ci sono le sanzioni occidentali contro la guerra. E’ dal 1917 che il paese non accadeva un qualcosa di simile: infatti, in base ad una recente ordinanza del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, se il Cremlino manterrà la sua posizione incorrerà nel suo primo mancato pagamento. Funzionari del dipartimento hanno detto ai media americani che Mosca dovrà decidere se esaurire le restanti riserve in dollari o generare nuove entrate, oppure andare in default.
Qui Mosca
Secondo il ministero delle Finanze di Mosca tutte le passività sono state saldate: si tratta di 649,2 milioni di dollari per due titoli di Stato con scadenza nel 2022 e nel 2042. Inoltre le agenzie di rating Fitch e S&P hanno chiarito alcune settimane fa che avrebbero considerato un default se il debito fosse stato rimborsato in una valuta diversa da quella precedentemente concordata. Al momento la Russia ha 15 obbligazioni internazionali in circolazione con un valore nominale di circa 40 miliardi di dollari.
@L_Argomento
(Foto: dollars on Flickr)