La Russia si avvicina al default? Gli Stati Uniti affermano che Mosca potrebbe non essere in grado di rispettare delle scadenze, per le quali aveva avuto una proroga da parte del Dipartimento del Tesoro: per questa ragione la banca centrale russa anticipa il suo vertice ad hoc durante il rally del rublo.
Esenzione
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti aveva deciso di concedere un’esenzione dalle sanzioni alla Banca centrale russa al fine di permetterle di elaborare i pagamenti agli obbligazionisti in dollari tramite banche statunitensi e internazionali. Ma si appende che l’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro, che aveva consentito all’esenzione di scadere alla mezzanotte di mercoledì, potrebbe trovarsi di fronte uno scenario paradossale, con Mosca che si dichiarerà non inadempiente perché in possesso dei fondi disponibili, ma al contempo con il rischio che il pagamento sia impossibile. Certo, la Russia ha dalla sua parte parecchie riserve di valuta estera che ha accumulato negli ultimi anni. Ma, tecnicamente, si tratterebbe di un mancato pagamento.
Scadenze
All’orizzonte per la Russia ci sono scadenze per circa mezzo miliardo di dollari: venerdì prossimo scadrà una tranche da 100 milioni di euro di interessi dovuti su due obbligazioni, una delle quali richiede il pagamento in dollari, euro, sterlina o franco svizzero mentre l’altra può essere rimborsata in rubli. Entro u mese inoltre secondo quanto riportato dalla Reuters sono previsti ulteriori 400 milioni di dollari alla voce interessi.
Se Putin non fosse in grado di far fronte a queste scadenze, avrebbe 30 giorni di tempo prima di essere dichiarata inadempiente, circostanza che non accade dalla rivoluzione bolscevica del 1917.
Banca russa
Gli alti prezzi delle materie prime hanno alimentato l’impennata del rublo rispetto al dollaro: per questa ragione la Banca di Russia ha anticipato il suo prossimo incontro sui tassi di interesse di oltre due settimane. La Banca per due volte ha abbassato il tasso chiave dall’invasione russa dell’Ucraina. Il tasso di riferimento ora è al 14%.
Secondo il ministero dell’Economia russo il rafforzamento del rublo si stava avvicinando al picco, per cui ulteriori tagli dei tassi aiuterebbero ad allentare la pressione sulla valuta. Di contro secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy il Cremlino dovrebbe riportare le sue truppe nelle loro posizioni prima dell’invasione del 24 febbraio per dimostrare che è pronto a riprendere i colloqui diplomatici.
@L_Argomento