Chi è Ida Di Benedetto: età, carriera, marito, figli

Ida Di Benedetto, nata il 3 giugno 1945 a Napoli, è uno dei volti più amati del cinema italiano.
Diamo uno sguardo, quindi, alla sua carriera cinematografica e alla sua vita personale.
Ida Di Benedetto: carriera
Ida Di Benedetto fa il suo debutto cinematografico nel 1978, comparendo nel film “Nel regno di Napoli e Palermo o Wolfsburg” diretto da Werner Schroeter.
Nel 1980 attira l’attenzione del pubblico e della critica, grazie alla sua interpretazione nel film “Immacolata e Concetta – L’altra gelosia” diretto da Salvatore Piscicelli. Questa performance straordinaria le frutta il prestigioso Nastro d’argento come Miglior attrice protagonista.
Nel corso degli anni, Ida Di Benedetto ha dimostrato la sua versatilità in una serie di ruoli memorabili. Tra i suoi film più noti ci sono “Fontamara” diretto da Carlo Lizzani, “Più bello di così si muore” di Pasquale Festa Campanile, e “Testa o croce” di Nanni Loy.
Inoltre, ha partecipato a una trilogia con Mario Merola, composta da “Giuramento,” “Tradimento,” e “Guapparia”. Ha anche lavorato in diversi film diretti da Salvatore Piscicelli, tra cui “Blues metropolitano,” “Regina,” “Quartetto,” e “Alla fine della notte.”
I successi televisivi di Ida Di Benedetto
La carriera di Ida Di Benedetto non si è limitata al grande schermo. Ha ottenuto successo anche in televisione, recitando in produzioni come la miniserie “Morte di una strega” del 1995, la soap opera “Un posto al sole” dal 1996 al 1998, la fiction “Il bello delle donne 2” e “Madre come te”. Nel 2001, è stata protagonista, accanto a Massimo Ranieri, del film “Fondali notturni.”
Vita privata di Ida Di Benedetto
Ida Di Benedetto ha due figlie, Stefania e Marta Bifano, con la prima delle quali ha fondato la casa di produzione cinematografica, Titania Produzioni.
Dal 1995, è legata a Giuliano Urbani, Ministro dei beni e delle attività culturali dal 2001 al 2005.
La loro relazione è stata resa pubblica solo dieci anni dopo, nel 2005, e ha suscitato una controversia riguardo ai finanziamenti ricevuti per la sua casa di produzione durante il mandato di Urbani come ministro.