L’Italia si prepara ad una guerra senza cingolati, ma con attacchi cyber in serie. L’allarme viene da Nunzia Ciardi, già al vertice della polizia postale e ora vicedirettrice generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, guidata dal professor Roberto Baldoni che non parla mai a vanvera. Se tre indizi fanno una prova, ecco che dopo l’attacco al sito di Trenitalia di qualche settimana fa, gli altri due ai siti istituzionali italiani di Senato e Difesa non possono essere considerati una coincidenza.
Niente panico
«Ci auguriamo che la tempesta passi – è l’analisi di Ciardi – ma sentiamo che c’è qualcosa di più, un’escalation in agguato. Finora gli attacchi hacker filorussi sono stati solo propagandistici e dimostrativi. Non vorrei sembrare pessimista, ma temo che ne arriveranno di peggiori. Niente panico, però: abbiamo i mezzi per difenderci».
Più Nato
In occasione dell’invasione russa dell’Ucraina la postura italiana convintamente pro alleanza atlantica è stata vista dall’esterno come un cambio di passo: Roma ha abbandonato il ruolo di cosiddetto ventre molle della Nato, per abbracciare la causa della Nato. Ciò, sommato alla messa a terra delle sanzioni contro gli oligarchi, ha causato un certo risentimento a Mosca che ha replicato con due azioni: una comunicativa con una massiccia presenza (anche istituzionale come dimostrano Lavrov e Zaharova) nei talk italiani ed una, si dice, di soft power con appunto il possibile coinvolgimento di soggetti legati agli attacchi hacker.
Obiettivi
Il collettivo Killnet punta con questi attacchi a saturare le risorse dei siti per creare un blocco e, per l’occasione, ha già approntato una lista di siti da colpire nel nostro Paese che comprendono ministeri, aziende, autorità di garanzia, media, e anche organi giudiziari. Anche il mondo delle associazioni ha lanciato l’allarme contro questa nuova (ma non inaspettata) minaccia: Luigi Merlo, numero uno di Federlogistica-Conftrasporto, è stato uno tra i primi a denunciare i cyber attacks al sistema italiano. Ha detto che il Ministero delle infrastrutture dovrebbe agire da regista in questa fase e affiancare sia le strutture pubbliche sia le imprese del settore trasporti/logistica/ shipping che svolgono un ruolo strategico, come i terminal portuali, coordinandosi con l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza.
@L_Argomento