Livorno piange Mauro Grassi: il gesto che ti farà piangere e la sorpresa inattesa che nessuno si aspettava

Livorno piange Mauro Grassi: se ne va un simbolo autentico della città
Livorno è in lutto. La scomparsa di Mauro Grassi, storico portuale e figura di riferimento della politica cittadina, si è diffusa in poche ore, lasciando un vuoto che molti faticano a colmare. Classe 1956, Grassi incarnava un legame forte e genuino con la comunità: diretto, trasparente, capace di farsi ascoltare senza bisogno di grandi discorsi.
Un compleanno che non arriverà
A marzo 2026 Mauro avrebbe compiuto 70 anni. Chi lo conosceva bene immaginava già come avrebbe affrontato quel traguardo: con l’ironia che lo accompagnava sempre, quel mix unico di schiettezza e calore umano che lo rendeva riconoscibile ovunque.
Le radici nel porto
Nato e cresciuto a Livorno, Grassi ha trascorso la maggior parte della sua vita tra le banchine del porto. Per lui non era solo un luogo di lavoro, ma una seconda casa. Molti portuali ricordano il suo passo deciso, lo sguardo attento e la capacità di esprimere concetti chiari con poche parole. Un uomo concreto, abituato ai fatti più che ai formalismi.
La politica come scelta di vita
Parlare di Mauro senza citare il suo impegno politico sarebbe impossibile. Per lui la politica non era un semplice incarico: rappresentava un modo di stare al mondo. Ha iniziato il suo percorso nella Rifondazione Comunista del porto, una delle realtà più vivaci del panorama livornese. In seguito è approdato al Partito Comunista Italiano, assumendo il ruolo di tesoriere.
Chi ha collaborato con lui ricorda il suo metodo rigoroso, quasi artigianale, con cui gestiva risorse e responsabilità. Una figura preziosa in un partito animato da volontariato e passione.
Coraggio nelle scelte
Nel 2019 guidò la lista a sostegno della candidatura a sindaco di Luigi Moggia, un impegno che richiedeva determinazione e senso di responsabilità. Mauro affrontò quella sfida con la stessa solidità con cui aveva sempre vissuto la militanza.
Il commiato della città
La notizia della sua morte ha generato un’ondata di messaggi di cordoglio da tutta Livorno e dal resto della Toscana.
“Compagno di tante battaglie” è la frase che più spesso ricorre nei ricordi condivisi: semplice, ma capace di restituire l’essenza della sua eredità umana e politica.
Il Partito Comunista Italiano ha definito la sua scomparsa “una perdita umana e politica irrimediabile”, mentre Rifondazione Comunista ha sottolineato la profondità della sua militanza, esprimendo vicinanza alla famiglia e ai compagni.
Semplicità e dedizione: l’impronta che lascia
Nelle testimonianze che stanno emergendo, un termine ricorre più degli altri: semplicità. Una semplicità fatta di presenza costante, disponibilità e ore donate a cause in cui credeva davvero. Anche dopo giornate faticose in porto, Mauro trovava il tempo per partecipare a incontri, assemblee, iniziative sociali.
Il legame con i compagni
Il rapporto con i suoi compagni di militanza era quasi familiare. Non sorprende che uno dei messaggi più condivisi si chiuda con una frase iconica della sinistra italiana:
“Chi ha compagni non muore mai.”
Un saluto che va oltre la politica, capace di abbracciare l’umanità profonda di chi ha incrociato il suo cammino.
