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63 anni in pensione, con 30, 32 o 36 anni di contributi, ecco come fare

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Come fare per andare a 63 anni in pensione, con 30, 32 o 36 anni di contributi? E’ davvero possibile farlo e quanto spetta di importo? Scopriamo tutto su come andare a 63 anni in pensione!

Si parla tanto di andare in pensione in anticipo, anche a 63 anni, e con un certo numero di anni contributivi, che non è quello richiesto per la pensione di vecchiaia.

Proprio così, pare che si possa andare in pensione a questa età con 30, 32 o 36 anni di contributi, un numero sicuramente inferiore a quello standard. Ma come fare? Ecco tutto quello che c’è da sapere per andare a 63 anni in pensione!

Ape sociale per andare in pensione anticipata

Andare a 63 anni in pensione è davvero possibile grazie all’Ape sociale, ma anche ad altre misure pensate apposta per uscire dal lavoro con 30, 32 o 36 anni di contributi.

Oltre alla conferma dell’Ape sociale vi è anche la possibilità che venga estesa la platea dei beneficiari. Non solo, anche le donne potrebbero rientrare in questa misura una volta che l’Opzione donna giungerà al termine.

Come previsto dalla legge di bilancio 2017, l’Ape sociale eroga un’indennità al soggetto che deve uscire dal mondo del lavoro, se rientra nei requisiti richiesti.

Innanzi tutto, bisogna avere compiuto 63 anni di età e non si deve percepire alcuna pensione. L’importo viene erogato fino a quando il soggetto non raggiunge l’età richiesta per la pensione di vecchiaia. Attiva dal 2017, fino al 31 dicembre 2023 è prevista l’applicazione dell’Ape sociale.

Andare in pensione a 63 anni con 30, 32 o 36 anni di contributi

Come già detto, con l’Ape sociale si può uscire dal lavoro a 63 anni di età e 30 anni di contributi versati, o anche 32 o 36. Si tratta di una misura di prepensionamento che permette di accedere alla pensione anticipata ad alcune categorie di lavoratori.

Nello specifico, come stabilito nella legge di Bilancio 2017, chi è disoccupato, oppure è invalido al 74%, o è un caregiver può rientrare nell’Ape sociale.

Se il lavoro svolto riguarda il settore edile per accedere da disoccupato all’Ape sociale occorre rispettare alcune regole. Per cominciare, la causa della fine del rapporto di lavoro deve essere dovuta a licenziamento, dimissioni per giusta causa o collettive, oppure decisa con il consenso di ambo le parti.

I termini di interruzione del lavoro devono risalire a non oltre 36 mesi precedenti. Inoltre, il lavoratore non deve percepire indennità di disoccupazione da 18 mesi. Con questi requisiti si può andare in pensione a 63 anni e 30 anni di contributi.

Come è chiaro, dunque, il lavoratore può accedere all’Ape sociale solo dopo aver percepito la Naspi, e dopo 18 mesi da quando ha finito di percepirla.

Possono accedere all’Ape sociale anche i lavoratori che hanno svolto mansioni gravose, a patto che siano quelli indicati dai codici Ateco previsti. Ecco di seguito quali sono le nuove categorie introdotte durante il governo Draghi.

Alternative per andare in pensione a 63 anni

Come sottolineato, si può andare a 63 anni in pensione e con appena 32 anni di contributi usufruendo di altre alternative.

A ridurre il requisito da 36 a 32 anni è stato sempre il governo di Mario Draghi, permettendo così a nuove categorie di andare in pensione in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia.

Nello specifico, rientrano nelle nuove categorie a cui è permesso andare in pensione a 63 anni coloro che lavorano per aziende con codice Ateco 7.2.3.3 e con codice Ateco 6.3.2.1.2 dell’Istat.

Fanno parte del primo codice Ateco coloro che svolgono attività di conduzione di impianti per realizzare articoli in terracotta o ceramica. Invece, nel secondo codice Ateco rientrano imprese edili e affini.

Per poter stabilire che il codice Ateco corrisponde a quello indicato è necessario che l’azienda presenti all’Inps il modello AP 116. Nel caso il dipendente non rientra in nessuna delle due opzioni può ricorrere alla pensione spettante agli usuranti con l’Ape sociale.

Per rientrare in questa misura occorre avere come requisito sia i 63 anni di età ma anche aver svolto negli ultimi 7 anni 6 anni di lavoro usurante.

Come abbiamo visto, è dunque possibile andare in pensione in anticipo rispetto all’età prevista per quella di vecchiaia che è di 67 anni. Con l’Ape sociale e gli altri strumenti messi a disposizione dal governo a 63 anni si può uscire dal mondo del lavoro e senza bisogno di un numero elevato di contributi!