Chi è Luciano Spalletti, il nuovo allenatore della Juventus: biografia, carriera e filosofia di gioco

Luciano Spalletti (Certaldo, 7 marzo 1959) è uno degli allenatori più influenti del calcio moderno. Dalla provincia toscana fino ai vertici d’Europa, la sua carriera è un viaggio attraverso innovazione tattica, carisma e sacrificio personale. Dall’Empoli al trionfo con il Napoli, fino alla Nazionale, Spalletti ha costruito un’eredità fatta di idee, coraggio e rivoluzioni silenziose.
Le origini di un visionario
Cresciuto a Certaldo, piccolo comune della provincia di Firenze, Spalletti ha iniziato come centrocampista nelle serie minori, vestendo le maglie di Castelfiorentino, Entella, Spezia, Viareggio ed Empoli.
Non è mai stato un giocatore di prima fascia, ma il suo sguardo era già quello di un allenatore.
Nel 1993, quando si ritira, l’Empoli gli affida la panchina. Da lì nasce il mito: in cinque stagioni, porta la squadra dalla Serie C1 alla Serie A, un’impresa che rivela subito il suo talento naturale per la gestione e la motivazione.

L’ascesa e il metodo Spalletti
Dopo le esperienze a Sampdoria, Venezia, Udinese e Ancona, il nome di Spalletti esplode nella stagione 2004-05, quando guida l’Udinese a un sorprendente quarto posto in Serie A e alla prima qualificazione in Champions League della storia friulana.
Il suo calcio è diverso: elastico, fluido, basato sugli spazi più che sui moduli.
In un’epoca in cui il 4-4-2 è dogma, lui osa un 3-5-2 moderno, capace di cambiare pelle a seconda dell’avversario. È il segno di un innovatore.
Roma: la rivoluzione del “falso nove”
Nel 2005 arriva la chiamata che cambia la sua vita: la Roma.
In un club segnato dal caos, Spalletti trova in Francesco Totti il perno di un’idea nuova.
Nasce così il falso nove, un sistema 4-2-3-1 senza punta di riferimento, con Totti a guidare l’attacco partendo da trequartista.
È una rivoluzione tattica che anticipa di dieci anni le mode del calcio moderno.
Sotto la sua guida, la Roma diventa una delle squadre più spettacolari d’Europa:
vince due Coppe Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana, sfiora la semifinale di Champions League e conquista milioni di tifosi per la qualità del gioco.
Nel 2006 viene nominato Allenatore dell’anno in Serie A.
Lo Zenit San Pietroburgo: il trionfo internazionale
Nel 2009 accetta la sfida dello Zenit San Pietroburgo. In Russia conquista tutto:
- due campionati di Premier League (2010 e 2012),
- una Coppa di Russia e una Supercoppa russa.
Diventa il primo tecnico italiano a vincere più titoli nazionali all’estero dopo Fabio Capello.
La sua capacità di adattarsi, comunicare e costruire un gruppo internazionale rafforza la sua fama di stratega globale.

Il ritorno in Italia: Roma, Inter e la maturità tattica
Nel gennaio 2016 torna sulla panchina della Roma, riportando entusiasmo e risultati.
Sotto la sua gestione, la squadra torna ai vertici, centrando la qualificazione in Champions League e chiudendo seconda dietro alla Juventus.
Nel 2017 approda all’Inter.
A Milano riporta i nerazzurri in Champions dopo sei anni d’assenza, ricostruendo una mentalità vincente e un’identità tattica basata sull’equilibrio e la disciplina.
Il suo lavoro getta le basi per il ciclo vincente che arriverà con Antonio Conte.
Napoli: la perfezione del gioco e la consacrazione
Il 29 maggio 2021, dopo due anni lontano dalle panchine, Spalletti diventa allenatore del Napoli.
In pochi mesi trasforma la squadra: pressing alto, costruzione dal basso, occupazione intelligente degli spazi.
Con il georgiano Khvicha Kvaratskhelia e il nigeriano Victor Osimhen, costruisce un calcio travolgente.
Nella stagione 2022-23 arriva la consacrazione definitiva:
il Napoli vince il terzo Scudetto della sua storia, 33 anni dopo l’era Maradona.
Un trionfo epocale, accolto come una festa popolare che abbraccia un’intera città.
“È lo scudetto di chi non ha smesso di crederci. Della gente, non del potere”, dirà Spalletti la sera del titolo.
Pochi giorni dopo, annuncia un anno sabbatico: “Devo ritrovare me stesso”.
Il suo addio chiude uno dei capitoli più belli del calcio moderno.
La Nazionale: sogno e disillusione
Il 18 agosto 2023, a seguito delle dimissioni di Roberto Mancini, Spalletti diventa commissario tecnico della Nazionale Italiana.
Guida gli Azzurri alla qualificazione per Euro 2024, ma il percorso nel torneo europeo si ferma agli ottavi di finale, con la sconfitta per 2-0 contro la Svizzera.
Autocritico, dichiara:
“Abbiamo fallito per colpa delle mie scelte. Il tempo non è stato sufficiente per costruire la squadra che immaginavo.”
Nel giugno 2025, dopo una pesante sconfitta contro la Norvegia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026, viene esonerato.
A sostituirlo sarà Gennaro Gattuso.
La fine amara di un sogno, ma anche la conferma di un uomo che ha sempre vissuto il calcio come una missione.
Filosofia di gioco: il coraggio di cambiare
Spalletti non è solo un tecnico, ma un pensatore del calcio.
Ha anticipato concetti che oggi sono la base del gioco moderno:
- posizionamento dinamico,
- costruzione dal basso,
- fluidità dei ruoli,
- ricerca costante dello spazio.
“Il calcio non è fatto di moduli — dice spesso — ma di spazi da occupare”.
Con il Napoli, questo pensiero si è trasformato in arte: una squadra collettiva, in cui ogni giocatore sapeva dove muoversi, cosa creare, come reagire.
L’uomo dietro l’allenatore
Dietro l’immagine del tecnico determinato si nasconde un uomo profondo, talvolta tormentato.
Sposato con Tamara, padre di tre figli, gestisce un’azienda agricola sulle colline toscane di Montaione.
Ama la natura, il silenzio e la solitudine dopo anni vissuti sotto i riflettori.
In un’intervista del 2025 a La Repubblica, ha confessato:
“Il calcio mi ha rovinato la vita. L’ho amato più di me stesso, e ho perso persone che amavo davvero.”
Parole che raccontano la fragilità di un uomo che ha dato tutto a uno sport che chiede sempre di più.
L’eredità
Luciano Spalletti ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano:
- ha portato la modernità tattica in Serie A,
- ha formato campioni e allenatori,
- e ha dimostrato che si può vincere restando fedeli alle proprie idee.
Dal sorriso di Totti al grido del San Paolo, la sua carriera è un viaggio dentro la passione e la mente di un genio inquieto.
Oggi, anche lontano dalle panchine, il suo nome resta sinonimo di coraggio, innovazione e pensiero libero.
Scheda sintetica
Nome: Luciano Spalletti
Data di nascita: 7 marzo 1959
Luogo: Certaldo (FI)
Ruolo da calciatore: Centrocampista
Principali squadre allenate: Empoli, Udinese, Roma, Zenit San Pietroburgo, Inter, Napoli, Italia
Titolari principali:
🏆 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana, 2 Premier League Russe, 1 Coppa di Russia, 1 Scudetto Serie A (2022–23)
