Chi erano i tre carabinieri morti a Castel d’Azzano: Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello

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By Redazione




Tre carabinieri morti nell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano, in provincia di Verona.
Una tragedia che ha colpito profondamente il Paese, richiamando il senso del dovere e il sacrificio estremo.

Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 2025, un’operazione di sgombero si è trasformata in un dramma nazionale.
Tre militari dell’Arma dei Carabinieri hanno perso la vita in seguito all’esplosione di un casolare saturo di gas.
Le vittime — Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello — erano impegnate a garantire la sicurezza pubblica quando sono state travolte dalla deflagrazione.
Le autorità hanno parlato di «bilancio già terribile» e di un gesto potenzialmente volontario. L’episodio ha scosso istituzioni e cittadini, diventando simbolo di coraggio e dedizione.

I profili dei tre carabinieri

Conoscere chi erano i tre carabinieri morti a Castel d’Azzano significa dare un volto a un sacrificio silenzioso.
Secondo le fonti ufficiali, due dei militari prestavano servizio a Padova e uno a Mestre.
Tutti erano altamente stimati dai colleghi per competenza, equilibrio e senso del dovere.

  • Marco Piffari – 56 anni, Luogotenente Carica Speciale, in servizio dal 1987. Comandava la Squadra Operativa Supporto del 4° Battaglione Veneto. Viveva nel padovano.
  • Valerio Daprà – 56 anni, Brigadiere Capo Qualifica Speciale del Nucleo Radiomobile di Padova. Originario di Brescia, padre di due figli adulti.
  • Davide Bernardello – 36 anni, Carabiniere Scelto dell’Aliquota Pronto Intervento (API) della Compagnia di Padova, in servizio a Mestre.

La dinamica dell’esplosione

L’intervento era stato predisposto per liberare un casolare occupato da tre persone.
Poco prima dell’ingresso, diversi testimoni hanno segnalato un forte odore di gas.
Nel momento in cui la porta è stata aperta, si è verificata l’esplosione che ha distrutto l’edificio, travolgendo le forze dell’ordine.
Oltre ai tre carabinieri morti, sono rimasti feriti undici militari, quattro agenti di Polizia e sette vigili del fuoco.
L’ipotesi principale è che uno degli occupanti abbia deliberatamente innescato la deflagrazione.

Le reazioni delle istituzioni

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso «immenso dolore» e onorato la memoria dei tre carabinieri, sottolineando che «hanno compiuto il proprio dovere fino all’ultimo istante».
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di «bilancio già terribile», ricordando la complessità delle operazioni di sgombero.
La premier Giorgia Meloni ha espresso cordoglio alle famiglie e riconoscenza alle forze dell’ordine.
Il sindacato SIM dell’Arma ha definito i tre uomini «esempio di altruismo e dedizione».

Il valore del sacrificio e la memoria collettiva

La perdita dei tre carabinieri morti a Castel d’Azzano rappresenta un monito sul rischio quotidiano che affrontano le forze dell’ordine.
Il loro sacrificio impone una riflessione profonda sulla sicurezza operativa, sui protocolli di intervento e sul valore umano dietro l’uniforme.
Ricordare Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello significa preservare la memoria di chi ha servito il Paese con coraggio, professionalità e spirito di servizio.

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Fonti ufficiali

Rai News – profili e cronaca.
ANSA – ricostruzione e bilancio.
la Repubblica – aggiornamenti e reazioni.

 

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