Chi è Niccolò Fortini, il giovane esterno della Fiorentina che ha debuttato contro il Como

Il 21 settembre 2025 rimarrà una data speciale per la Fiorentina e per un ragazzo appena maggiorenne. In quella domenica è arrivato il debutto in Serie A di Niccolò Fortini, classe 2006, protagonista inatteso contro il Como.

Il calcio regala storie che uniscono talento, sacrificio e sogni realizzati. La vicenda di Fortini è una di queste: un ragazzo cresciuto nel vivaio viola, che con pazienza ha scalato le gerarchie fino a convincere l’allenatore a concedergli fiducia. Il suo ingresso in campo non è stato casuale ma il frutto di un percorso in cui la determinazione ha avuto un ruolo decisivo. Capire chi è questo giovane esterno significa ripercorrere le tappe della sua carriera, scoprire le sue caratteristiche e immaginare il futuro che lo attende con la maglia della Fiorentina.

Le origini e la formazione

Niccolò Fortini è un calciatore duttile e moderno, capace di adattarsi a più ruoli. Nato nel 2006, è figlio d’arte: il padre Simone ha militato per anni in Serie C con squadre come Palermo, Marsala e Pontedera. La passione per il calcio è quindi un’eredità familiare che Niccolò ha trasformato in vocazione. Cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, ha mostrato fin da subito una predisposizione al lavoro e un forte spirito competitivo.

Il suo percorso non si è limitato alle giovanili viola. Nella stagione precedente, Fortini ha indossato la maglia della Juve Stabia in Serie B. Lì ha raccolto ventotto presenze, due gol e quattro assist, dimostrando di poter reggere il confronto con un campionato impegnativo. Questo passaggio è stato fondamentale per la sua crescita, perché gli ha dato ritmo, responsabilità e la possibilità di affrontare avversari esperti. Tornato a Firenze nell’estate 2025, è stato valutato attentamente da Stefano Pioli durante il ritiro estivo.

Il tecnico ha deciso di trattenerlo in prima squadra, convinto dalla sua disponibilità a ricoprire più posizioni in campo. Fortini infatti non è solo un esterno, ma un calciatore in grado di interpretare diversi compiti tattici con naturalezza. Questa duttilità rappresenta oggi una delle sue qualità più apprezzate.

Il debutto in Serie A

La partita contro il Como ha segnato un momento chiave. Al minuto in cui Dodô è stato costretto a lasciare il campo per infortunio, Pioli ha scelto di affidarsi a Fortini. Un segnale di fiducia forte, perché il contesto non era affatto semplice: l’esordio in Serie A davanti al pubblico del Franchi, con la pressione di dover reggere l’impatto emotivo e tecnico.

Fortini è entrato da terzino destro, pur essendo destro naturale e avendo giocato in passato anche a sinistra. Questa scelta testimonia quanto sia versatile: negli anni, infatti, ha interpretato ruoli diversi, dall’attaccante esterno alla mezzala, fino al terzino. La sua capacità di adattamento è stata decisiva per gestire un momento così delicato.

Il debutto non è stato solo un episodio isolato ma il risultato di un lavoro costante. Pioli e la dirigenza hanno premiato il ragazzo, che si è presentato con personalità, senza timori. E c’è anche un dato curioso: Fortini è diventato il millesimo calciatore a vestire la maglia della Fiorentina in una gara ufficiale. Un traguardo simbolico che aggiunge valore a una giornata già memorabile.

Le caratteristiche tecniche

Per comprendere davvero chi è Niccolò Fortini bisogna soffermarsi sulle sue qualità tecniche. È un esterno a tutta fascia con grande spinta, bravo nell’uno contro uno e dotato di buona visione di gioco. Sa coprire la fascia con continuità, alternando momenti di spinta offensiva a fasi di attenta copertura difensiva.

Questa polivalenza nasce dal suo percorso giovanile, durante il quale ha sperimentato ruoli diversi. All’inizio attaccante, poi esterno offensivo, quindi mezzala e infine terzino. Ogni esperienza gli ha lasciato competenze specifiche: il dribbling, la gestione della palla, il senso tattico. Oggi può essere impiegato sia a sinistra che a destra, a seconda delle esigenze della squadra.

Il suo modello di riferimento è Riccardo Calafiori, esterno sinistro dell’Arsenal ed ex Bologna. Fortini ne apprezza la personalità e la capacità di interpretare il ruolo con equilibrio tra fase difensiva e offensiva. A differenza di Calafiori, però, Fortini è più un giocatore di fascia, abituato a correre lungo la linea laterale con continuità. Al di fuori del calcio, il suo grande idolo è Jannik Sinner, tennista che rappresenta per lui l’esempio perfetto di dedizione e determinazione.

La fiducia di Pioli e le prospettive future

Quando un allenatore come Pioli decide di lanciare un giovane, significa che ha intravisto qualità importanti. La scelta di trattenere Fortini in rosa dopo il ritiro estivo ne è la prova. Il ragazzo rappresenta un’alternativa preziosa sulle corsie esterne, capace di coprire più ruoli e di dare energia nei momenti chiave.

Le prospettive per il futuro dipendono dalla sua capacità di confermare quanto mostrato. Per un classe 2006, la priorità è la continuità: allenarsi con costanza, accumulare minuti e crescere mentalmente. Il debutto è stato un punto di partenza, non un traguardo. Fiorentina e tifosi si aspettano da lui maturità e spirito di sacrificio, due ingredienti fondamentali per restare a lungo ad alti livelli.

In un campionato competitivo come la Serie A, l’opportunità di emergere è sempre legata alla capacità di farsi trovare pronti. Fortini ha dimostrato di esserlo e ora ha la possibilità di ritagliarsi spazio in un contesto ambizioso.

Un giovane simbolo del vivaio viola

La storia di Niccolò Fortini è anche la storia di un vivaio che continua a produrre talenti. La Fiorentina ha da sempre investito sui giovani, offrendo loro occasioni concrete. Il debutto di Fortini conferma questa tradizione e dimostra che la società crede nel valore dei suoi ragazzi.

Per i tifosi viola, vedere un prodotto del settore giovanile esordire in Serie A ha sempre un sapore speciale. È un segnale di continuità e di identità, che rafforza il legame tra squadra e città. Fortini incarna perfettamente questo spirito: un ragazzo cresciuto con i colori viola, pronto a difenderli anche sul grande palcoscenico.

Clarissa Missarelli: